Domenico Cubeda
1973-2009
LA PASSIONE
Sono nato l’11 maggio 1973 a Catania e in pratica quel giorno è nata pure la mia passione per i motori. Perché potrei dire di vivere in mezzo alle auto e di sentirne il richiamo da sempre. Per merito di mio padre Sebastiano, che fra l’altro nella sua azienda di autodemolizioni ha fatto in modo di crearmi ben presto una posizione lavorativa. Ero ancora un ragazzino…
La passione per i motori è stata un’immediata conseguenza. Che si trattasse di un kart oppure della mia Vespa, la preparazione dei mezzi in ottica competitiva mi ha sempre attratto, quindi già da adolescente mi dilettavo in questo tipo di hobby. Guidai un kart per la prima volta a 13 anni. Era quello di mio padre. Non fu facile convincerlo, anche se capì subito che la cosa faceva per me: con noi infatti c’era una persona esperta, ma dopo una manciata di giri l’avevo già messa dietro!
L’anno dopo, a sorpresa, mi regalò un kart, con il quale infiammai la 100 Cadetti e la 100 Nazionale per quattro stagioni fino al 1990, durante le quali in tutto ho conquistato 40 vittorie, laureandomi Campione Regionale 1988 nella 100 Cadetti. Nel ’90, però, il sogno che inseguivo, cioè quello di fare tutta la trafila del karting per poi passare alle auto, subì uno stop forzato a causa di un infortunio che comportò problemi alla schiena.
Nel 1994 un caro amico, Roberto, notando che proprio non riuscivo a “star fermo”, mi suggerì di comprare un’auto radiocomandata. Da lì si aprì un mondo e finì che quello dell’automodellismo fu il mio per 10 anni. Ed ero “veloce” anche lì. Colsi 58 vittorie, disputai campionati regionali e nazionali, girai tutta l’Italia e ne valse la pena: vinsi il titolo di Campione Italiano nel 1999 e nel 2001. Fu un periodo bello, insomma, ma l’ho sempre pensato come un “intervallo” nella mia carriera automobilistica, perché il “pallino”, nella mia testa, restava quello di sedermi su un’auto da corsa.
E infatti, anche grazie alla “spinta” di qualche amico, una volta che mi sono sentito completamente ristabilito ho ripreso a correre con i kart. Era il 2003 e ho continuato fino al 2009. Nel 2006, a 33 anni, ho finalmente esordito nella categoria regina, la 125 con le marce, togliendomi anche lì qualche bella soddisfazione. Nel 2008 ho dedicato perlopiù tempo al lavoro e al mio matrimonio con Maria, così alla ripartenza dell’anno successivo ho vissuto qualche incertezza: dovevo ritornare sui kart o passare finalmente in auto?
2010-2018
IL SOGNO
La grande occasione fu il casuale incontro in pista con l’Autosport Sorrento proprio verso la fine del 2009. La scuderia campana ci invitò per un test a Sarno in dicembre, occasione anche per andare a vedere il Master che si svolge lì annualmente. Con mio padre restammo fino al lunedì per provare una Radical SR4 da 1,5 litri. Come accadde per il mio esordio su un kart, sorpresi tutti anche alla mia prima volta su un prototipo. Pioveva e aspettammo fino a mezzogiorno per trovare condizioni più ideali per un debutto assoluto… Finii per girare soltanto 5/6 giri con quella vettura, ma mi fermarono perché temevano che sarei uscito di pista da quanto stavo andando forte! Da rookie avevo segnato un tempo di appena 2 decimi più alto rispetto al best lap di giornata… Dunque anche stavolta mio padre capì tutto in una manciata di giri e comprare la Radical fu un passo “naturale” da compiere.
Che emozione fu il mio esordio in auto e in una cronoscalata! Sulla SR4 il 24 maggio 2010 alla Coppa Nissena. Dal 2010 al 2012, stagioni in cui spesso e volentieri mi sono messo in mostra e mi sono aggiudicato la classe 1600, per conciliare al meglio i miei impegni lavorativi ho perlopiù frequentato le salite del Trofeo Italiano Velocità Montagna girone Sud, vincendo il gruppo dei prototipi biposto nel 2011. Quella stagione piena di successi fu coronata da un riconoscimento consegnatomi dalla stessa Radical in Inghilterra, quando partecipai a una cerimonia insieme ad altri piloti provenienti da tutto il mondo.
L’annata della “maturità” è stata però il 2013, quando ho iniziato a lottare per i successi assoluti con tutti i migliori interpreti delle cronoscalate. In quella stagione nasce infatti la scuderia Cubeda Corse, grazie soprattutto alla passione di mio padre. Poi ci fu la “chiamata” dell’ingegner Enzo Osella con successivo esordio al volante dell’Osella PA2000 Honda alla Salita Morano Campotenese e, sempre nella gara del debutto, la mia prima vittoria assoluta. Incredibile!
Al di là dei cinque titoli di Campione Siciliano consecutivi e dei diversi successi di classe e/o di gruppo colti nel TIVM Sud, il periodo 2013-2017 sulla PA2000 sono stati determinanti per la mia crescita sportiva e professionale, tanto che dal 2016 disputo in pianta stabile il Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM), ovvero la massima serie ACI delle corse in salita, dove ho addirittura conquistato due quarti posti assoluti nella classifica generale. Il 2016 e il 2017 sono state infatti annate trionfali.
Quest’ultima, poi, ha di fatto segnato la realizzazione del mio sogno di pilota, ovvero guidare una vettura che in pratica è una Formula 1 delle salite e confrontarmi ai massimi livelli con i migliori specialisti nazionali e internazionali. Sempre avvalendomi di un preparatore di livello come Paco74 Corse dei fratelli Nolè, con il quale fin qui ho percorso tutta la “strada”, a metà 2017 ho infatti esordito sul prototipo monoposto che per me incarna la grande sfida e il grande sogno: l’Osella FA30 Zytek da 3000cc, vettura della classe regina, la E2SS-3000. Già alla terza gara, a Popoli, conquisto la prima vittoria sulla nuova Sport, ma gli assoluti a fine stagione saranno ben 4, tre dei quali con nuovo record del tracciato. I successi del 2017 portano a 20 vittorie assolute totali (più 2 vittorie in pista, a Sarno e a Battipaglia) il “bottino” della mia carriera di pilota automobilistico. Da qui ho potuto iniziare un nuovo capitolo, che si chiama 2018. Sempre con l’obiettivo di lottare ai massimi livelli della specialità.
E puntualmente l’obiettivo è stato centrato. Alla prima stagione completa al volante della FA30 il lavoro di squadra si completa e sono protagonista di vertice nel CIVM, dove salgo costantemente sul podio e conquisto il successo assoluto alla Morano Campotenese. Al termine del Tricolore mi laureo per la prima volta Campione Italiano nel gruppo delle monoposto E2SS, ma le soddisfazioni arrivano copiose anche in altri ambiti, nazionali e internazionali. In particolare, al FIA Hill Climb Masters, l’“Olimpiade delle cronoscalate” disputata per la prima volta in Italia a Gubbio, sono Medaglia d’Argento nella Coppa delle Nazioni e salgo sul podio con la Nazionale Italiana, contribuendo in maniera determinante a questo grande risultato. Una performance di rilievo che mette la ciliegina su un’esaltante stagione, nella quale conquisto pure il TIVM Sud e il Campionato Siciliano, imponendomi nelle tappe casalinghe a Sortino, Giarre e Monti Iblei (con record). Aggiungendo Morano, le vittorie 2018 impreziosiscono il palmares personale, aggiornandolo a ben 24 assoluti.
Quel numero, però, dovrà immediatamente essere aggiornato a inizio 2019. La stagione parte alla grande con la netta affermazione colta alla Luzzi Sambucina che mi proietta in vetta al CIVM con la fidata FA30. Purtroppo un paio di settimane dopo un infortunio occorsomi fuori dai campi di gara, seppure non grave, mi costringe a un lungo periodo lontano dalle corse. Ci metto tutta la pazienza, la dedizione e la grinta possibile per superare un episodio così sfortunato che non mi permette di giocarmi le mie chance sia in CIVM, iniziato benissimo, come ricordato sopra, sia in TIVM Sud. Sono però deciso a non lasciare nulla di intentato almeno nel Campionato Siciliano, nel quale, al rientro, metto a segno una serie di successi che mi portano alla riconferma del titolo. Dopo 4 mesi e mezzo di assenza, il 1° settembre riprendo da dove avevo lasciato, cioè con una squillante vittoria, stavolta alla Monti Iblei. Seguiranno il terzo posto a Erice e il quarto alla Coppa Nissena al ritorno nel Tricolore e il successo pieno all’esordio assoluto alla termini Caccamo. Un mese d’oro che appunto vale il settimo titolo siciliano consecutivo e che ripaga l’affetto della squadra e dei fan, mai mancato, e il lavoro svolto per riprendere nel migliore dei modi l’attività agonistica dopo l’infortunio di aprile. L’anno si chiude poi con una ciliegina della quale vado fiero: il Coni Catania mi premia con la Medaglia al Valore Atletico. Un riconoscimento che mi spinge a guardare al futuro con fiducia consapevole di poter ancora dare battaglia ai vertici nazionali del nostro sport.